domenica 16 ottobre 2011

Margrethe Zell, ovvero Mata Hari

Il 15 ottobre 1917, in una fredda mattina di Parigi, viene giustiziata Margrethe Zell, conosciuta come Mata Hari. L'accusa, infamante, è quello di spionaggio a favore della Germania.
Olandese di nascita, si trasferisce a Parigi dopo un tormentato divorzio e comincia a esibirsi in uno squallido locale, il Salon Kireevsky, cambiandosi il nome in Mata Hari, "occhio del giorno", secondo un dialetto malese.
Danzatrice del ventre, le danze coreografate da lei stessa, alla buona, non tardano a interessare i parigini, nel clima cupo determinato da una guerra che sembra non finire mai.
A Verdun sono morti mezzo milione di francesi (e inglesi), assieme a un altro mezzo milione di tedeschi.
I francesi hanno paura. In città ci sono ancora i superstiti del grande assedio del 1870.
Non sono passati nemmeno cinquant'anni. E i più anziani ricordano ancora i prussiani che il 1 marzo 1871 hanno sfilato sotto l'Arco di Trionfo, alla presenza del loro Kaiser.

Per sfuggire il cluma plumbeo di quelle giornate, ufficiali in licenza e parigini doc vanno a vedere le danze orientali della bella olandese, il cui nome circolava già da tempo nei salotti della città.
Comincia così la leggenda della spia ingaggiata dai tedeschi, tramite un altra spia, Anne Marie Lesser, nome in codice "1-4GW". Un compito ambizioso, quasi impossibile: sottrarre al controspionaggio francese la lista degli agenti in servizio nei paesi neutrali.
Qui il mito e la storiografia fanno a pugni (come sempre). Ci sono documenti che dimostrano che Mata Hari sia stata in realtà assoldata dai servizi francesi, e che siano stati proprio loro a spingerla verso gli agenti tedeschi.


La guerra va male, e sul Chemin des Dames, nell'Aisne, muoiono 160mila francesi in pochi giorni. La carneficina esaspera la truppa che, in molti casi, abbandona la trincea.

Le numerose diserzioni, il morale a pezzi degli ufficiali, le sofferenze immani dei soldati: questo è il clima che spaventa i governanti francesi. Temono una nuova "Comune", la rivoluzione parigini del 1870, alla quale partecipò Baudelaire.
Per questo ci vuole un diversivo, qualcosa che serva allo stesso tempo da capro espiatorio e distolga l'attenzione dell'opinione pubblica.
Circola la voce che un agente francese stia facendo il doppiogioco. Il  nome in codice con cui Berlino lo chiama è H-21.
Mata Hari è perfetta. Il processo, assolutamente indiziario, cattura l'opinione pubblica e rinsalda il fronte interno in un momento difficile.
Colpevole! Il verdetto è scritto in anticipo. Non serve a nulla la proclamazione di innocenza che Mata Hari continua a gridare in tutte le fasi del processo.
Per il servizio di controspionaggio, assolutamente incapace di provare alcunchè, è la rivincita, e chiude i conti con un altro grande caso, quello di Dreyfus.

A Parigi, la mattina del 15 ottobre 1917, viene uccisa Mata Hari, che affronterà il plotone di esecuzione senza tremare.




consiglio:

J.Craig, Peculiar Liaisons in War, Espionage, and Terrorism of the Twentieth Century, Algora Publishing, 2004

 

Se cercate qualcosa da leggere su Mata Hari, guardate qui:
Cornick, Morris, The French Secret Services: A Selected Bibliography 




lunedì 10 ottobre 2011

Nasce qualcosa... anzi, La Cosa. Chi mi dice dov'è ora?

IL PARTITO DEMOCRATICO DELLA SINISTRA - NASCITA 

Il 10 ottobre 1990, ventun anni fa, nella vecchia sede di via delle Botteghe Oscure, viene presentato il nome e il simbolo della "Cosa". Partito democratico della sinistra, PDS, si chiamerà (per poco) il partito che avrebbe dovuto raccogliere l'eredità del partito nato nel 1921, a Livorno, da una costola dell'allora Partito socialista italiano.
Achille Occhetto, il nome del segretario "traghettatore", sarà l'ultimo segretario del Pci.
Il Congresso si svolgerà a Rimini, il 31 gennaio 1991, e farà ufficialmente morire il Pci.
A rileggere le tesi congressuali di quei giorni si viene presi da una sorta di stordimento, di ebbrezza politica. Alcune di queste sembrano vere e proprie profezie.
Vi invito a rileggerle.

Consigli bibliografici.

L'analisi politica di Umberto Curi. Nel 1991 scriveva "L'albero e la foresta".
Un libro interessante, all'epoca, ma a rileggerlo ora?
Provate.
Umberto Curi, Paolo Flores d'Arcais, L'albero e la foresta: il Partito democratico della sinistra nel sistema politico italiano, Franco Angeli, Milano 1991
Un libro "di parte", ma molto utile:

Oliviero e Alessio Diliberto, La fenice rossa, Ed. Robin, Roma 1998

E un libro per dare un ripasso a quegli anni-

 Luciano Canfora, La crisi dell'Est e il Pci, Edizioni Dedalo, Bari 1990

 






Finalmente ritorna disponibile con la seconda ristampa "Attentato alla Fiera. Milano 1928"

  Finalmente la seconda ristampa.  Eccola sul nuovo sito dell'editore https://www.mursia.com/products/14044