sabato 19 marzo 2022

NESSUN MORTO NELL'OSPEDALE PEDIATRICO?

Ecco come il mondo dei mass-media presentava il 10 marzo un crimine terribile compiuto dai missili Russ

Ecco una carrellata sulle maggiori testate estere. 
Washington Post 

 Il bombardamento russo contro l’ospedale di Mariupol, “ha segnato un'altra giornata devastante in Ucraina”, scrive il Washington Post che mette in apertura a tutta pagina la notizia e le reazioni che ha suscitato a Kiev, dove Zelensky ha rinnovato la sua sempre più disperata richiesta all’Occidente di aiuti sul campo, e a Washington, dove gli analisti governativi avvertono che “la Russia sembra lanciare attacchi più indiscriminati per ottenere piccoli ma strategici guadagni sulle città chiave” e nel contempo sfodera una “retorica sulle armi chimiche che potrebbe significare che sta pianificando un attacco da usare come pretesto” per scavalcare anche questa soglia. L’effetto dell’escalation negli attacchi contro la popolazione civile, scrive il giornale in un’analisi, è che “una cortina di ferro economica e culturale sta calando sulla Russia mentre il presidente Vladimir Putin procede con la sua invasione dell'Ucraina, invertendo decenni di integrazione con le economie occidentali e minacciando di isolare i russi in misura mai vista dall'era sovietica”. Sta insomma emergendo una “Russia in versione Stato paria”, un Paese “che nemmeno i suoi cittadini riconoscono più”, e per il quale l'Europa “è un universo sempre più inaccessibile, traboccante di rabbia nei confronti dei russi”. Un focus è dedicato a Zelensky: “L'attore diventato presidente ora si ritrova a recitare davanti a due pubblici”, uno è costituito dai i cittadini ucraini assediati, che ha unito in una forza di resistenza improvvisata ma motivata, e l’altro dai leader mondiali che invece resistono alle sue richieste di un intervento militare diretto. “Nonostante la sua ritrovata influenza globale e il rapporto personale con il presidente Biden, che ha parlato con Zelensky una dozzina di volte da quando è entrato in carica nel gennaio 2021, i leader statunitensi ed europei rimangono cautamente in disparte, pronti a spedire armi anticarro e antiaeree all'esercito ucraino ma non a fare un passo più avanti nel conflitto inviando jet da combattimento”, scrive il Post. 

  New York Times “Colpito un ospedale mentre aumentano gli attacchi contro i civili”, titola a tutta pagina il New York Times, che rileva: “Le condizioni di pericolo stanno peggiorando in diverse città ucraine, alle quali le forze russe si vanno avvicinando colpendo sempre più obiettivi civili e lasciando le persone intrappolate senza servizi di base come acqua, cibo, riscaldamento e medicinali”. Il quadro, descritto in un reportage da Leopoli, è questo: “Non essendo riusciti a sconfiggere l'esercito ucraino nelle prime settimane della guerra e incontrando una dura resistenza nelle principali città come Mariupol, Kharkiv e Kiev, i comandanti russi sembrano ricorrere a tattiche utilizzate nelle precedenti guerre in Cecenia e Siria: radere al suolo le città con una travolgente e indiscriminata potenza di fuoco”. In prima pagina si segnala anche un servizio sugli oligarchi russi che hanno trovato a Dubai, una delle capitali finanziaria del mondo arabo, un accogliente riparo dalle sanzioni economiche occidentali.

  Wall Street Journal Le bombe russe che hanno colpito l’ospedale materno-infantile di Mariupol sono la notizia del giorno anche per il Wall Street Journal, sul quale si ritrova la stessa fotografia della donna incinta che viene portata via su una barella pubblicata da molte testate internazionali in prima pagina. Il quotidiano finanziario dedica un’analisi alla “sfida tattica” che la guerra in Ucraina pone all’Occidente: “Gli Stati Uniti e i loro alleati stanno camminando su una linea sottile in Ucraina, cercando di aiutare gli ucraini a contrastare l'invasione russa ma evitando di attraversare le linee rosse e di essere trascinati in un conflitto diretto con un avversario dotato di armi nucleari”, sottolinea il giornale, che prosegue: “Finora, Washington e le capitali europee hanno risposto alla violenza in costante aumento dell'offensiva militare di Mosca con consegne di armi, condivisione di informazioni e aiuti finanziari a Kiev, oltre a sanzioni economiche radicali contro la Russia. Gli sforzi occidentali per sostenere l'Ucraina mentre combatte i russi vanno ben oltre l'assistenza fornita dagli Stati Uniti e dai suoi alleati ai mujaheddin dopo l'invasione sovietica dell'Afghanistan nel 1979”, rileva il Wsj, e avverte però che “tale intervento è un'area grigia in un conflitto. Contro un paese con armi nucleari, è irta di rischi di errori di calcolo”. In un approfondimento in qualche modo parallelo, il giornale segnala che “l'aggressione della Russia non ha solo ridato alla Nato una rinnovata attenzione dopo tre decenni di ricerca di uno scopo nel mondo del dopo Guerra Fredda. Ha mostrato la centralità dell'alleanza per la libertà politica ed economica delle democrazie occidentali, spingendo i membri a radunarsi attorno all'istituzione spesso criticata”.

  Financial Times L’attacco russo contro l’ospedale pediatrico di Mariupol domina la prima pagina del Financial Times, che come altre testate sceglie la foto della donna incinta in barella in mezzo alle macerie per rendere con l’immediatezza di un’immagine l’orrore di questo bombardamento. “Zelensky accusa la Russia di atrocità per l’attacco contro l’ospedale, in un appello per l’aiuto del mondo”, dice il titolo di apertura che dà anche il senso ‘politico’ del fatto. In prima pagina, il quotidiano della City pubblica anche un servizio sul conto che anche la Cina comincia a pagare per il conflitto scatenato dall’alleato Putin: “I maggiori produttori cinesi di smartphone stanno tagliando le loro spedizioni in Russia a causa del crollo del rublo e delle sanzioni occidentali, nonostante le pressioni di Pechino per sostenere Vladimir Putin dopo la sua invasione dell'Ucraina”, scrive Ft, secondo cui “i tagli, guidati da Huawei e Xiaomi, mostrano che gli sforzi del presidente cinese Xi Jinping e del suo omologo Putin per costruire uno stretto rapporto personale non stanno proteggendo i gruppi cinesi dalle ricadute economiche della guerra. Le sanzioni stanno inoltre rendendo difficile per le aziende cinesi sfruttare le opportunità create dall'esodo di gruppi occidentali dalla Russia”. Il giornale ricorda che il commercio bilaterale tra Mosca e Pechino ha raggiunto il record di 146 miliardi di dollari lo scorso anno, con la Cina che rappresenta circa il 14% delle importazioni russe. “Ma – sottolinea - il calo di oltre il 35% del rublo rispetto al dollaro dopo l'invasione ha anche reso difficile per le aziende cinesi vendere i loro prodotti in Russia senza subire perdite”, perché dovrebbero far pagare ai clienti russi un prezzo in rubli molto più alto per compensare il tasso di cambio, “ma ciò è difficile dato il deterioramento dell'economia russa”. 

  The Times Il Times sceglie l’attacco contro l’ospedale materno-infantile di Mariupol come notizia di apertura: “Madri e bambini nel mirino”, dice il titolo, sulla fotografia di una donna incinta portata su una lettiga tra le rovine. “I leader mondiali hanno reagito con indignazione dopo che una grande bomba sparata da un jet russo ha colpito il reparto maternità e bambini di un ospedale nella città ucraina assediata di Mariupol. Il presidente Zelensky ha condannato l'attacco come un crimine di guerra e ha pubblicato un video dei resti sventrati dell'ospedale”, scrive nel suo reportage l’inviato del quotidiano londinese. 


Quello che è stato riportato qui (tradotto)  e divulgato dalla maggiore agenzia di stampa italiana (AGI -AGENZIA GIORNALISTICA ITALIA S.p.A. HA CONTRIBUITO alla formazione dell'opinione pubblica, la informa "obiettivamente" perché possa crearsi una propria opinione.
 In pochi casi viene filtrata dai pochi lettori abituati a coltivare la difficile arte dello "spirito critico".

 Ma è difficile restare scettici di fronte a una notizia così terribile, che scuote violentemente la coscienza  di ognuno di noi.

 Una strage di bambini, ricoverati in un ospedale, causata volontariamente dalle forze armate di un esercito invasore nonostante fosse stato segnalato in tutte le forme disegni, appelli, scritte giganti sul tetto, sui muri, appelli delle principali autorità; tutto questo è stato ignorato volontariamente dagli attaccanti che hanno - sempre secondo tutti i mass-media internazionali - compiuto un orrendo crimine di guerra che non potrà restare impunito dalla comunità internazionale. 

Non è una notizia riportata da un blogger, da un piccolo quotidiano indipendente, da un foglio online, MA E' LANCIATA, RILANCIATA, COMMENTATA, DISCUSSA, APPROFONDITA DA QUELLI CHE SONO MAGGIORI QUOTIDIANI INTERNAZIONALI, il cui editore spesso è parte in causa.

 (si pensi solo all'influenza di tutto ciò sull'andamento della borsa e i fantamiliardi che si muovono da un momento all'altro a seconda dell'onda emotiva causata dalle notizie) 

 A lanciare la notizia e le reazione delle principali testate internazionali è l'AGI, ossia Agi - Agenzia Giornalistica Italia S.p.A. Via Ostiense, 72, 00154 Roma Tel. 06.519961 marketing@agi.it Iscrizione al Registro della Stampa presso il Tribunale di Roma: 188/2017 | Editore: Agi Via Ostiense, 72, 00154 Roma | Direttore responsabile: Mario Sechi - P.IVA/CF: P.IVA 00893701003

DOVREBBE ESSERE UNA FONTE OBIETTIVA. 

SI è parlato di 200 bambini uccisi, poi 500,  il Sindaco della città dove si trova l'ospedale ha parlato di 10000 (MILLE) vittime. Per giorni e giorni abbiamo assistito a uno spettacolo mediatico fondato su questa terribile atrocità.

Ieri però ho sentito qualche secondo per una DOVEROSA rettifica in coda ad un breve gr 
nessuna vittima (né tra il personale medico né tra i piccoli malati). Si parla di un ferito grave (e già questo è un crimine causato dalla follia di chi intende risolvere le controversie internazionali con le armi)

Come diceva Eschilo, 2500 anni fa, "in guerra, la prima vittima è la verità" 


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