martedì 17 dicembre 2013

Una verità scomoda. Una comoda bugia

Falsità documentale: ora basta!

Nessuno nega le atrocità compiute dopo la fine della guerra nei confini tra Trieste e la Slovenia, ma almeno controlliamo le fonti iconografiche.

Come possiamo parlare di italiani martiri dei titini mostrando questa foto?

 Sono martiri della resistenza slovena uccisi dalle truppe di Roatta.

Oppure mostrare le immagini degli sceneggiati come "fonti documentali dell'epoca".

Oppure usare questa foto (servizio sui RAI TRE)

quando è presa da questa foto






Ecco una semplice circolare del criminale generale Roatta, comandante militare della Slovenia

S L O V E N I !
- Al momento dell’annessione, l’Italia vittoriosa vi ha dato condizioni estremamente umane e favorevoli. Dipendeva da voi, ed unicamente da voi, di vivere in un’oasi di pace.
 Invece molti di voi hanno impugnato le armi contro le autorità e le truppe italiane.
 Queste, per un alto senso di civiltà ed umanità, si sono limitate all’azione militare, evitando misure che gravassero sul’insieme della popolazione ed ostacolassero la normale vita economica del paese. E’ solo quando i rivoltosi sono trascesi ad orrendi delitti contro italiani isolati, contro vostri pacifici concittadini e persino contro donne e bambini, che le autorità italiane sono ricorse a misure di rappresaglia ed a qualche provvedimento restrittivo, di cui soffrite per causa dei rivoltosi
 Ora, poichè i rivoltosi continuano la serie di delitti, e poichè una parte della popolazione persiste nel favorire la ribellione, disponiano quanto segue:
1°) - A partire da oggi nell’intera Provincia di Lubiana:
  sono soppressi tutti i treni viaggiatori locali;
  è vietato a chiunque viaggiare sui treni in transito, tranne a chi è in possesso di passaporto per le altre provincie del regno e per l’estero;
  sono soppresse tutte le autocorriere;
  è vietato il movimento con qualsiasi mezzo di locomozione, fra centro abitato e centro abitato;
  è vietata la sosta ed il movimento, tranne che nei centri abitati, nello spazio di un chilometro dai due lati delle linee ferroviarie. (Sarà aperto senz’altro il fuoco sui contravventori);
  sono soppresse tutte le comunicazioni telefoniche e postali, urbane ed interurbane.
2°) - A partire da oggi nell’intera Provincia di Lubiana, saranno immediatamente passati per le armi:
  coloro che faranno comunque atti di ostilità alle autorità e truppe italiane;
  coloro che verranno trovati in possesso di armi, munizioni ed esplosivi;
  coloro che favoriranno comunque i rivoltosi;
  coloro che verranno trovati in possesso di passaporti, carte di identità e lasciapassare falsificati;
  i maschi validi che si troveranno in qualsiasi atteggiamento - senza giustificato motivo - nelle zone di combattimento.
3°) - A partire da oggi nell’intera Provincia di Lubiana, saranno rasi al suolo:
  gli edifizii da cui partiranno offese alle autorità e truppe italiane;
  gli edifizii in cui verranno trovate armi, munizioni, esplosivi e materiali bellici;
  le abitazioni in cui i proprietari abbiano dato volontariamente ospitalità ai rivoltosi.
 Sapendo che fra i rivoltosi si trovano individui che sono stati costretti a seguirli nei boschi, ed altri che si pentono di aver abbandonato le loro case e le loro famiglie, garantiamo salva la vita a coloro che, prima del combattimento, si presentino alle truppe italiane e consegnino loro le armi.
 Le popolazioni che si manterranno tranquille, e che avranno contegno corretto rispetto alle autorità e alle truppe italiane, non avranno nulla a temere, nè per le persone, nè per i loro beni.

gen. Roatta, Lubiana luglio 1942 - XX



Finalmente ritorna disponibile con la seconda ristampa "Attentato alla Fiera. Milano 1928"

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