(MURSIA)
Storia e ricerca: un binomio inscindibile. La memoria di un popolo, le sue origini, le sue tradizioni, i fatti accaduti, i traguardi raggiunti e le grandi tragedie subite. Ricercare tra le fonti, gli archivi, i libri, i giornali, le riviste, le testimonianze, le memorie di chi ha vissuto da protagonista o da spettatore avvenimenti che hanno caratterizzato la storia della nostra nazione, e del nostro mondo.
mercoledì 20 ottobre 2010
PRESENTAZIONE DEL VOLUME - FONTANIVA 20 OTTOBRE 2010 – ORE 20:30 AULA MAGNA SCUOLE MEDIE
(MURSIA)
Il 12 aprile 1928 tra la folla che aspetta Vittorio Emanuele III in visita a Milano per inaugurare la Fiera esplode una bomba: venti morti e quaranta feriti il tragico conto dell'attentato. Per quindici anni i vari corpi di polizia indagheranno senza risultato. Attorno alle inchieste si muove un sottobosco di spie, informatori e traditori, uomini dello Stato e ambigui antifascisti, fascisti estremisti e gerarchi corrotti. La strage provoca una lunga scia di arresti e di brutalità, rivelando uno dei lati più oscuri del potere fascista. Ma mostrerà anche insospettabili spazi di indipendenza e di coraggio investigativo, slanci di generosità e di dirittura morale. Attraverso un lungo lavoro di ricerca d'archivio e di paziente ricostruzione degli avvenimenti, l'autore Carlo Giacchin ripercorre la storia delle varie indagini e dei protagonisti facendo luce su una vicenda ancora avvolta nel mistero.
giovedì 14 ottobre 2010
videoracconto sull'avvento della dittatura fascista - Fontaniva 20 ottobre 2010
OTTOBRE FONTANIVESE 2010
AULA MAGNA Scuole Medie
Mercoledì 20 ottobre 20,30
Presentazione del libro
Carlo Giacchin
ATTENTATO ALLA FIERA. Milano 1928 (Mursia 2009) e video racconto sull'avvento della dittatura fascista e sulla trasformazione dello stato.
Il 12 aprile 1928 tra la folla che aspetta Vittorio Emanuele III in visita a Milano per inaugurare la Fiera esplode una bomba: venti morti e quaranta feriti il tragico conto dell'attentato. Per quindici anni i vari corpi di polizia indagheranno senza risultato. Attorno alle inchieste si muove un sottobosco di spie, informatori e traditori, uomini dello Stato e ambigui antifascisti, fascisti estremisti e gerarchi corrotti. La strage provoca una lunga scia di arresti e di brutalità, rivelando uno dei lati più oscuri del potere fascista. Ma mostrerà anche insospettabili spazi di indipendenza e di coraggio investigativo, slanci di generosità e di dirittura morale. Attraverso un lungo lavoro di ricerca d'archivio e di paziente ricostruzione degli avvenimenti, l'autore Carlo Giacchin ripercorre la storia delle varie indagini e dei protagonisti facendo luce su una vicenda ancora avvolta nel mistero.
Durante la presentazione, l'Autore illustrerà le fonti del volume, e la ristampa di "1930. Retroscena di un dramma", di Bianca Ceva (edizioni Pontegobbo, 2010), una delle principali fonti per la ricostruzione della vicenda umana e politica di Umberto Ceva, ingiustamente accusato di essere uno dei responsabili della strage di Milano, e capitolo centrale del libro di "Attentato alla Fiera"
La presentazione sarà preceduta da un videoracconto sull'avvento del fascismo e sulla trasformazione in dittatura dopo gli attentati del periodo 1926-28. Sarà proiettato materiale inedito, tratto dagli archivi ancora poco indagati dalla storiografia.
sabato 2 ottobre 2010
martedì 21 settembre 2010
Fabio Fracas, lunghi viaggi in spazi brevi.
Clandestino day. Gli appuntamenti
Ecco, dal sito dell'amica rivista CARTA, il CLANDESTINO DAY. Siamo tutti clandestini, no?
appuntamenti del Clandestino Day il giorno 24 settembre presso la mia città.
Padova
-Ci sarà un’assemblea alla scuola Scarcerle la mattina, promossa dal Coordinamento nessuno è illegale. Poi una delegazione della Cgil-Flc si recherà all’ufficio provinciale scolastico per chiedere chiarimenti sulla situazione degli studenti immigrati e manifestare la preoccupazione generale. Nel primo pomeriggio ci saranno azioni teatrali e volantinaggi a cura del Coordinamento nessuno è illegale e Reality shock. Nel pomeriggio, dalle 17, si convergerà in piazza, davanti alla prefettura, dove ci sarà microfono aperto per le storie di clandestinità e rappresentazioni teatrali. Razzismo stop incontrerà il prefetto, si discuterà dell’insegnamento dell’italiano e del permesso a punti. In preparazione un documento da consegnare al prefetto, al sindaco e all’ufficio scolastico provinciale per segnalare i problemi di accesso all’istruzione per le famiglie immigrate. Da Padova ci sarà anche una partecipazione alla manifestazione di Rovigo contro il Cie. Serata alla Mela di Newton. belloni.gianni@gmail.com
–La Cgil di Padova partecipa con un fitto programma di assemblee nei luoghi di lavoro. Le assemblee, che si susseguiranno nel corso della giornata, riguarderanno un’azienda agricola della provincia, una grande realtà metalmeccanica, mentre si sta verificando la possibilità di coinvolgere alcuni cantieri edili. Un’altra assemblea è in preparazione con le associazioni antirazziste dell’alta padovana la sera del 24.
Altra notizia: un tour musicale di Santino Spinelli presso le istituzioni europee. CANTIAMOGLIELA!
dal sito IMMIGRAZIONE OGGI
“Romano drom” il tour del musicista rom Santino Spinelli nelle istituzioni europee.
Annunciato il tour all’Europarlamento ed al Consiglio d’Europa accompagnato dall’Orchestra europea per la pace.
Romano drom è il viaggio concerto che il musicista professore Alexian Santino Spinelli, rom abruzzese, porterà in giro per l’Europa. Tre le tappe di prestigio, il 7 ottobre al Palazzo del Consiglio d’Europa di Strasburgo, il 6 novembre al teatro Fenaroli di Lanciano (Chieti) città natale e il 18 al Parlamento europeo, Bruxelles.
Spinelli sarà accompagnato dall’Orchestra europea per la pace, diretta dal Maestro Luciano di Giandomenico, docente presso il Conservatorio di Foggia.
“Dalle musiche di Schubert, Brahms, Ravel fino a Bregovic e al flamenco, oppure al jazz manouche, la cultura sinfonica europea è profondamente debitrice alla cultura rom”, ha dichiarato il musicista a Redattore Sociale.
“Dopo secoli – ha detto Spinelli – finalmente ci sarà un ribaltamento: sarà la musica classica ad accompagnare quella rom”. Uno scarto che potrà forse accendere i riflettori su una cultura che, denuncia l’artista, è ancora sconosciuta ai più. A celebrare il matrimonio musicale, sarà Luciano di Giandomenico: “Sarò ben lieto – afferma –, perché non si tratta solo di un’operazione di facciata, ma sarà l’occasione per ricordare che abbiamo le stesse radici”. Un segnale di apertura, di accoglienza. Almeno nel linguaggio delle note.
(Red.)
dal sito http://www.immigrazioneoggi.it/daily_news/notizia.php?id=002169
Il termine "rom" secondo la Treccani
ròmagg. e s. m. e f. [dallo zingaro rom, s. m., propr. «uomo, marito»]. – Nome generico con cui vengono indicati gli appartenenti alla popolazione nomade degli zingari, spostatasi nel corso dei secoli dall’India settentr. in molte regioni dell’Asia e dell’Europa orient. e occid.: una famiglia rom, un gruppo di bambini rom; una comunità, un accampamento rom; la lingua dei rom, la lingua parlata dagli zingari, anche indicata con l’agg. o sost. romani (dagli stessi zingari chiamata romanī čib).
PeaceReporter - Afghanistan, strage Nato a Kunduz
Terminologia di guerra.
Da sempre l'uomo fa la guerra all'uomo. Lo dicevano i giusnaturalisti: l'uomo è lupo all'uomo. La sua condizione "naturale" è la guerra. Totale.
Ma senza scomodare Hobbes, basta leggere un giornale.
L'anno scorso, ad esempio, un bombardamento a un presunto gruppo di talabani ha causato la morte di 200 civili, innocenti, molti dei quali donne e bambini.
Successe a Kunduz, in Afghanistan, e a bombardare furono i "nostri", ossia gli aerei della Nato.
Ma se leggiamo i rapporti ufficiali, si parla solo di "fuoco amico", "collateral damages", ossia danni collaterali. Conseguenze della guerra? No. Conseguenze della "peace mission", ossia missioni di pace. Pace? Di quale pace parlano, se usano aerei da combattimento, missili, bombe?
Eppure da sempre chi fa la guerra deve usare termini i più neutri possibile. Ecco allora parlare di "missioni umanitarie", di Peace-keeping e peace-enforcing.
Ricordate i "trasferimenti all'Est"? la "soluzione finale"? Anche lì si usavano i termini più neutri possibili.
martedì 24 agosto 2010
venerdì 20 agosto 2010
Il dialetto nelle scuole: cominciamo dalle poesie di Egidio Meneghetti
Dedicato a quanti, tra i leghisti, vorrebbero che il dialetto veneto fosse insegnato a scuola. Io sono d'accordo. Cominciamo a far leggere questo grande poeta, che scrisse nel lager di Bolzano (Bolzano ITALIA!, non Auschwitz POLONIA) questa - e altre grandissime poesie - descrivendo quel che vedeva.
Ricordare ricordare ricordare SEMPRE
ecco due frammenti di poesie di Meneghetti. Tratte dal sito dell'ANED
http://www.deportati.it/mischa_poesia.html
E sempre, note e giorno,i du Ucraini,Missa e Oto,che iè del'Esse-Esse.
Nel bloco dele cele come Diocomanda i Ucraini Missa e Oto:el tormento de tuti ghe va drioe quando i ciama tuti se fa avantie quando i parla scolta tuti quantie quando i tase tuti quanti spetae le done spaise le le fissacome pàssare fa cola siveta.
Le man de Missavive par so conto.El g'à vint'anico' 'na rossa schissasensa pél da sinquanta,la crapa tonda coi cavei rasàinvanti la se piantasensa col,e le mane... le mane... quele mane...Querte da mace nere e peli rossi,coi dedi desnoseladi, longhi, grossi,che termina a batocio,anca quando ch'el dorme o no'l fa gnente,piàn a piàn le se sèra, le se strense,le se struca, le spàsema in convulso,se fa viola le onge, s'cioca i ossie deventa sponcion i peli rossi.Ma po' tuto de colpo le se smola,le casca a pingolón, sfinide, rote,i déi se fiapa come bissi mortie continua sta solfa giorno e notee tuti se le sente intorno al col.(...)Un furlàn magro biondoco' 'na bocheta rossa da butina:l'avea tentà de scapàr via dal campoe l'é finido nela cela nera.
Tri giorni l'à imploradoMissa e Oto,tri giorni l'à sigà"No voi morìr",tri giorni l'à ciamadola so mama.
E nela note avanti dela Pasquas'à sentido là drento un gran roveio,come de genteche se branca in furiae un sigo stofegado in rantolàr.
Ma dopo no se senteche 'n ansemàrpesante e rauco e ingordocome quando a le bestie del seraglioi ghe dà carne cruda da màgnar.
L'è Pasqua. De matina. E lu l'è in teralungo tiradoduro come'l giasso:ocio sbaradonela facia nera,nuda la pansa, cola carne in bassoingrumada de sangue e rosegà.
Nela pace de Pasqua tase tuti.Imobili. De piera.E nela cela neratase el pianto de Bortolo Pissuti.(...)Stanote s'è smorsada l'ebreetacome 'na candeletade seriolaconsumà.
Stanote Missa e Otoià butànela cassadu grandi oci in sognoe quatro pori ossetisconti da pele fiapa.
E adesso nela cassaciodi i piantaa colpi de martèle de bastiema(drento ale cele tuti i cori tremae i ciodi va a piantarse nel servèl).
E a cavàl dela cassaadesso i cantaesequie e litamie:
" heiliges Judenschweinora pro nopis,zum Teufel Schweinereiora pro nopis "
Stanote s'è smorsada l'ebreetacome 'na candeletade seriolaconsumà.
Quel giorno che l'è entrada nela celal'era morbida, belae par l'amórmaura,ma nela facia, pienade paura,sbate du oci carghi de'n dolórche'l se sprofonda in sècoli de pena.
I l'à butadasora l' tavolasso,i l'à lassada sola,qualche giorno,fin tanto che 'na seraMissa e Otoi s'à inciavado nela cela nerae i gh'è restà par una note intiera.
E dala cela vièn par ore e orestraco un lamento de butìn che more.
Da quela note no l'à più parlà,da quela note no l'à più magnà.
L'è là, cuciada in tera, muta, chieta,nel scuro dela celache la spetade morir.
Sempre più magra la deventa e picola,sempre più larghi ghe deventa i oci.(...)
dal sito dell'ANED
Dai capi di imputazione del processo a Michael Seifert:
Per questo e altri orribili delitti Seifert è stato condannato alla pena dell’ergastolo.
"7. nella notte tra il 31 marzo (sabato santo) e il primo aprile (Pasqua) 1945, in concorso con il Sein, nelle celle di isolamento del Lager, dopo aver inflitto violente bastonature al giovane prigioniero Pezzutti Bartolo, lo uccideva squarciandogli il ventre con un oggetto tagliente;"
Consigliatissimo
http://www.mimmofranzinelli.it/tool/home.php?l=it&s=0,1,4,12,33
http://www.ibs.it/code/9788804519744/franzinelli-mimmo/stragi-nascoste-armadio.html
giovedì 19 agosto 2010
Flavio Busonera, un patriota italiano
Testo:
[Fronte]
17 – 8 – 944
Mia cara Maria ti
comunico che in questi
giorni ci trasferiranno
al carcere penale ove
dicono che ci siano molte
minori possibilità di
comunicazione e di
ricevere roba da fuori.
Pertanto cerca di far-
mi avere notizie a
mezzo di padre Carella.
Io di salute sto benissi-
mo e non mi dispero
solamente non vedo
l’ora di potervi riab-
bracciare tutti e speria-
mo che il tempo non
sia molto lontano.
Non scoraggiarti ed
abbi forza d’attendere
e fede in giorni miglio-
ri. Spero al prossimo
colloquio di vedere Gian-
ni che e il solo che
non ho ancora visto
durante la mia perma-
nenza in carcere.
Ho ricevuto il sapone, il
filo, il dolce, il vino e
le sigarette e ti ringra-
zio infinitamente
di tutto. Per ora non
[Retro]
mi occorre altro tran-
ne il solito dolce se
ti sarà possibile farme-
lo avere. Ti rimando
le tue lettere che ho pau-
ra che mi trovino ma
ti prego caldamente di
conservarmele. Racco-
mando a tutti i figli
specie a Giannina e Ma-
ria Teresa di essere ub-
bidienti a te in tutto e
d’ascoltarti senza discu-
tere. Ringrazio infini-
tamente Giuseppina di
tutto e salutatala tanto
per me come pure la
Rina.
A te, Giannina, Gianni,
Maria Teresa, France-
sco infiniti baci
tuo Flavio
Vi ho sempre nel cuore
e vi penso continua
mente ciao Maria
cara infiniti bacio-
ni ed arrivederci pre-
sto
tuo Flavio
martedì 17 agosto 2010
lunedì 16 agosto 2010
Giustizia e Libertà
Nel bellissimo paese di Bobbio, nel piacentino, ho presentato un libro, in occasione della Settimana della letteratura, che si tiene ogni anno (certi paesetti avrebbero molto da insegnare, in fatto di iniziative culturali, a certe altre metropoli). Il volume – come dicevo in un post precedente – è il resoconto fedele della vicenda che vide il nucleo milanese di Giustizia e Libertà incarcerato per opera della polizia politica dell'Ispettore Francesco Nudi, che si avvalse degli sporchi servigi della spia Carlo Del Re. Uno degli uomini migliori di G. L., Umberto Ceva, si sacrificò per non dare modo al Tribunale speciale di usarlo per condannare Giustizia e Libertà per la strage di Milano, del 1928, della quale erano tutti innocenti.
La vicenda è nota, e chi non la conosce può sempre leggerla nel mio libro sull'attentato alla Fiera (oltre che in Mimmo Franzinelli e Mario Giovana, tanto per citare due storici che stimo moltissimo).
Sono stato sulla tomba di Umberto Ceva, nel cimitero di Bobbio, su una splendida collina, per omaggiare un grande uomo, la cui storia meriterebbe di essere conosciuta e divulgata, in questa Italia degli egoismi di parte. A volte un esempio val più di mille discorsi inutili.
giovedì 5 agosto 2010
domenica 18 luglio 2010
Bianca Ceva. riedizione del libro "Retroscena di un dramma"
1930 Retroscena di un dramma
Postfazione di Mimmo Franzinelli.
Nota dell’Editore: L’opera di Bianca Ceva “1930 Retroscena di un dramma” è pubblicata per la prima volta dalla Casa Editrice Ceschina, Milano, 1955. Questa nuova edizione è oggi arricchita della prefazione di Ferruccio Parri (l’articolo dal titolo “Umberto Ceva” è comparso su “Il movimento di Liberazione in Italia” Settembre - Novembre 1955-Fasc. 5 - 6 38-39); della postfazione di Mimmo Franzinelli; di una lettera di Ernesto Rossi a Elena Ceva Valla e della fotografia di Umberto Ceva, queste ultime gentilmente concesse da Lucio Ceva.
Un consiglio: acquistate questo libro per leggerlo voi, per farlo leggere ai vostri cari.
Ogni bibliteca scolastica dovrebbe averlo, e dovrebbe consigliarlo come libro per le vacanze, o di testo, o da leggere in classe. E' un dovere civico non dimenticarci di questa vicenda. Lo dobbiamo all'uomo Umberto Ceva, alla sua memoria, e alla memoria di tutto l'antifascismo, e non solo.
per acquistarlo
http://www.edizionipontegobbo.com/prenotazione.php?id=175
Carlo Giacchin
Settimana della letteratura a Bobbio, in provincia di Piacenza
Il libro di Bianca Ceva venne pubblicato nel 1955 dalla casa editrice Ceschina di Milano. Una copia mi è stata prestata da Mimmo Franzinelli nel corso delle ricerche per il mio "Attentato alla Fiera, Milano 1928", episodio che, indirettamente, costò la vita anche a Umberto Ceva.
Infatti Ceva, arrestato per delazione della spia dell'Ovra Carlo Del Re, venne accusato di essere il chimico dell'organizzazione terroristica che di quell'attentato era stata artecife. A sostenere l'accusa solo una misera frase buttata, forse ad arte, in una perizia tecnica sull'esplosivo che era destinato a un'azione dimostrativa da parte del gruppo di Giustizia e Libertà, del quale Ceva era esponente.
Ma andiamo con ordine.
Nel corso del 1930 si formò a Milano un gruppo - il più importante - di Giustizia e Libertà, organizzazione antifascista sorta su iniziativa di Carlo Rosselli, principalmente. Rosselli, ricco di famiglia, mise disposizione il suo patrimonio in favore del gruppo di antifascisti emigrati o scappati in Francia durante gli anni 1925-28, il più importante dei quali era Filippo Turati, il fondatore del Partito socialista, ormai vecchio (morì nel 1932 a Parigi). Rosselli lo aiutò a fuggire con una rocambolesca fuga da Milano aiutato da Pertini, Umberto Ceva, Bauer, Olivetti e altri. Per questo motivo Rosselli venne arrestato, di ritorno dalla Corsica (dove aveva sbarcato, con un motoscafo, Pertini e Turati). Venne mandato al confino. Scappò nel 1929 con una altra mitica fuga - sempre in motoscafo - assieme a Lussu e Nitti, e da Parigi guida, con rinnovato vigore, la lotta antifascista.
Nel 1930 sorge una cellula di G.L. a Milano. A guidarla Ernesto Rossi, un professore di economia che insegnava a Bergamo, all'Istituto tecnico Vittorio Emanuele II
Componenti principali i milanesi Vincenzo Calace, Bauer, e Umberto Ceva, valentissimo chimico.
GL organizza una clamorosa iniziativa per l’ottavo anniversario della marcia su Roma. Faranno saltare, di notte, le sedi principali dell’intendenza di finanza. In molte città italiane vengono creati nuclei di GL. A tessere le fila il professore di Bergamo, Ernesto Rossi. Instancabile, fa la spola tra Bergamo e Milano e scrive, tramite il simpatico, con i cospiratori delle città maggiori, tra le quali Bologna, Torino, Trieste, Roma, Napoli.
L’esplosivo è una miscela di fosforo (il c.d. “Fosforo bianco”) che dovrebbe fuoriuscire tramite un meccanismo a tempo dalle bombe e incendiare le sedi della Finanza. L’orario previsto è attorno alla mezzanotte del 29 ottobre, in modo da evitare ogni pericolo di fare vittime.
Assieme al gruppo di Rossi opera instancabile personaggio e nuovo adepto di G.L., Straordinariamente colto (ha tre lauree e sta preparando la quarta), intelligente e abile dissimulatore, il nuovo arrivato si getta con entusiasmo nell’attività cospirativa. Ammiratore di Mazzini al punto da copiarne il modo di vestire e alcuni atteggiamenti esteriori, si fa notare subito per la dedizione assoluta con la quale si mette a disposizione di Bauer e Rossi.
E’ un avvocato di Udine, Carlo Del Re che, oltre all’ammirazione per Mazzini ha il vizio del gioco d’azzardo. E sul tavolo da gioco perde soldi non suoi. Curatore fallimentare, Del Re ha a disposizione una curatela di un centinaio di migliaia di lire. Una piccola fortuna.
Per salvarsi decide di vendere quello che ha, ossia la cellula milanese di G.L. Vengono arrestati in una grande operazione di polizia il 30 ottobre 1930.
Il libro che presento il 23 luglio tratta della vicenda di Ceva che, tradito da Del Re e “lavorato” dall’ispettore di polizia Francesco Nudi, a capo dell’Ovra milanese, gli viene fatto credere che i suoi compagni sono i responsabili della strage di Milano del 1928, e stavano per fare il bis proprio con il suo aiuto.
Idealista , ingannato da Nudi, con il dubbio che i suoi compagni siano degli assassini, solo in carcere senza possibilità di verificare, si sente in trappola.
Gli viene prospettata una via d’uscita: accusare i compagni e dare man forte all’accusa. Nudi e Il capo della polizia Bocchini hanno un disperato bisogno di chiudere l’indagine sulla bomba alla fiera e mandare sotto processo i “colpevoli”.
Il tribunale speciale è appena avviato, e Mussolini lo dice chiaramente ai suoi gerarchi: “piombo nella schiena ai traditori”. Vuole inaugurare una serie di condanne a morte proprio con i condannati per la strage di Milano. Sarebbe un colpo da maestro, e nessuno potrà mai sollevare obiezioni, essendo la strage alla Fiera uno dei delitti più efferati mai commessi in tempo di pace.
Dopo Rossi, Bauer, Calace, toccherà a Schirru, arrestato perché aveva l’intenzione di uccidere il duce, per sua stessa ammissione, e via di seguito. Una stagione di sangue per eliminare radicalmente le opposizioni. Ma per iniziarla occorre il gran colpo. La punizione per la strage di Milano (20 morti dichiarati, 25 effettivi e oltre) è l’inizio perfetto.
Umberto Ceva lo intuisce. Sa che non potrà che confermare i terribili indizi di colpevolezza. Le bombe alle intendenze di Finanza sarebbero state - per l’accusa – la seconda puntata di un unico disegno criminale da parte di Rossi e i suoi, squalificando così tutta l’opposizione al regime, bollata come terrorista e sanguinaria.
Ma Ceva non ci sta. Con un atto coraggioso, decide di sottrarsi alla macchinazione. L’unico modo è darsi la morte. Non è un suicidio, ma un atto di resistenza, uno dei primi veri atti di resistenza, insieme a un atto di accusa contro il potere e le sue trame.
Alla presentazione sarà presente lo storico Lucio Ceva, figlio di Umberto Ceva, il quale ha lavorato affinché la pubblicazione venisse ristampata. E' lo storico militare più preparato d'Italia, e sarà un grande onore per me, essere al suo fianco.
L'occasione della presentazione sarà data dalla cornice della quindicesima edizione della mostra libraria
“METTIAMO I LIBRI IN PIAZZA”
riservata ai piccoli editori
organizzata a Bobbio durante
LA SETTIMANA DE LLA LETTERATURA
dal 17 al 23 luglio 2010
http://www.comune.bobbio.pc.it/Leggi_Articolo.asp?IDArt=184
mercoledì 19 maggio 2010
come un uomo sulla terra
E' un film che dovremmo vedere tutti quanti.
Per chi volesse saperne di più
http://comeunuomosullaterra.blogspot.com/2008/09/comunicato-stampa-dvd-libro.html
mercoledì 17 marzo 2010
Bauhaus e anni Sessanta
E ora l'articolo, che è a margine del suo lavoro
http://www.tubesound.it/braun_rcs9.htm
Finalmente ritorna disponibile con la seconda ristampa "Attentato alla Fiera. Milano 1928"
Finalmente la seconda ristampa. Eccola sul nuovo sito dell'editore https://www.mursia.com/products/14044
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Il valore della memoria. Accadde oggi: 26 settembre Correva l'anno: 1944 L'Italia è uno strano paese: ricorda quello che vuole e ...
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24 luglio correva l'anno: 1923 FIRMA DEL TRATTATO DI LOSANNA Alla fine della Prima guerra mondiale le potenze vincitrici imposero alla T...
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In vista della presentazione a Milano del mio libro, volevo ringraziare pubblicamente una persona che ha contribuito a realizzare un progett...
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