mercoledì 17 marzo 2010

Bauhaus e anni Sessanta

Pubblico l'articolo che ho scritto per il mio amico Giovanni Saoner, una di quelle persone che rendono giustizia al detto "chi trova un amico trova un tesoro". Sì, perché conoscendo Giovanni ho trovato finalmente chi mi può guidare in una delle vie  finora sconosciute. Sono sempre stato un appassionato di riproduzione sonora, dal punto di vista "storico" come sviluppo della comunicazione umana, e come veicolo, poi, di messaggi di propaganda (vedi l'uso della radio nella Germania hitleriana, o del nostrano "miniculpop". Giovanni mi aiuta nella comprensione del lato tecnico. Inoltre, dalle pagine del suo sito www.tubesound.it, si capisce come tecnica e passione siano accumunati. Con il buon Saoner  metteremo forse in cantiere un progettino (che mi sta a cuore da tanto,) ossia la pubblicazione di una ricerca storica sulla radio - e sullo sviluppo della riproduzione sonora (fino all'odierna hi-fi) - arricchita da spiegazioni tecniche sui vari modelli di riproduttori e sulla loro evoluzione dal punto di vista tecnico-scientifico.
E ora l'articolo, che è a margine del suo lavoro
http://www.tubesound.it/braun_rcs9.htm


Bauhaus e anni Sessanta

Bauhaus e anni Sessanta Il 1961 è uno degli anni “crocevia” della storia del Novecento. In quell’anno assistiamo ad avvenimenti che segneranno profondamente, nel bene e nel male, l’Europa. In Germania, specialmente, il 1961 vede la costruzione del muro di Berlino, simbolo di una divisione che parte da Berlino e coinvolge l’intero mondo. La logica dei blocchi contrapposti conoscerà asprezze tali da portarci sull’orlo della catastrofe nucleare, in occasione della crisi di Cuba, solamente due anni dopo. Ma il 1961 è l’anno che apre la conquista dello spazio e la crescita esponenziale della ricerca scientifica. Yuri Gagarin, il 12 aprile 1961, con la Vostok 1, è il primo uomo nello spazio, in orbita intorno alla terra. E’un anno straordinario anche per la cultura. Ivo Andric vince il premio Nobel per la letteratura, nella Scuola di Francoforte Karl Popper e Theodorn Adorno si scontrano in merito al metodo della ricerca scientifica nel famoso "Positivismusstreit", ossia lo scontro tra positivismo e materialismo dialettico, che condizionerà il dibattito epistemiologico futuro. Si suicida Hemingway, e Primo Levi scrive “La tregua”, cronaca di un ritorno nel mondo dei vivi dopo l’inferno del lager. E’ anche l’anno del boom economico, e la ricostruzione dell’Europa distrutta dalla II guerra mondiale, proseguita per tutti gli anni Cinquanta, è alla base di un periodo di espansione economica senza precedenti. Nasce la società del benessere, e la Germania è in prima fila. La cultura tedesca riscopre Weimar, e gli esponenti dell’avanguardia artistica e teatrale, come Brecht. Nel 1961 Walter Gropius, fondatore nel 1919 della tendenza rivoluzionaria dell’architettura Bauhaus, fonda a Darmstad l’Archivio Bauhaus. La Bauhaus, nata nel 1919, e stroncata definitivamente dall’avvento di Hitler, viene riscoperta nei primi anni Sessanta dalla nuova generazione cresciuta nel duro dopoguerra. E’ l’inizio di una rivelazione per gli architetti degli anni Sessanta, che riscoprono le linee essenziali della concezione del grande architetto tedesco. L’abitazione come l’oggetto di arredo diventano la realizzazione finale di un processo di costruzione mentale, ideativa e infine pratica, che coniuga assieme tecnica, ergonomia ed essenzialità, in una fusione stilista assolutamente innovativa . I nuovi concetti della costruzione entrano nelle grandi aziende attraverso l’assunzione dei designers, una figura professionale nuova che arriva a condizionare le linee di produzione. Ecco che gli oggetti prodotto e messi in vendita vengono visti in una visione “totale” del prodotto, ossia come sintesi di tecnica e immagine. Nasce il design moderno, così come lo intendiamo ora. La Braun è una delle prime a investire in design. Il migliore designer è stato Dieter Rams che fu allievo di Otto Apel ( Apel fu per dieci lunghi anni il principale assistente di Albert Speer, l’architetto di Hitler, divenuto in seguito ministro degli armamenti del Reich. Dopo la guerra venne assunto dagli americani per modernizzare le tecniche edilizie in USA). Rams iniziò un lavoro di ricerca stilistica che lo portò a sviluppare il concetto dell’essenzialità ergonomica, condensata nel suo aforisma “Weniger, aber besser”, ossia “Meno, ma meglio” o anche, liberamente, “Meno, purchè migliore”. Evidenti nei suoi lavori influenze della Bauhaus, e in particolare di Peter Keler, del quale ha tradotto nelle elengati e semplicissime linee delle sue creazioni i concetti di spazialità e di linearità di opere come “Culla”, del 1922.

Carlo Giacchin

Bibliografia semplice:
Walter Gropius, The new architecture and the Bauhaus, Cambridge, M.I.T. Press, 1968, ©1965.
Gropius - Marston Fitch, Walter Gropius, New York, G. Braziller, (The masters of world architecture series), 1960.
Magdalena Droste; Angelika Taschen, Bauhaus 1919 – 1933, Köln Taschen 2002,
Reissinger; Robinson; Siebenbrodt, Bauhaus Weimar - designs for the future, Ostfildern-Ruit : Hatje Cantz Publishers, 2000.
Jaeggi-Schwaiger, Fagus: industrial culture from Werkbund to Bauhaus, New York , Princeton Architectural Press, 2000.
Hans-Joachim Braun, The German economy in the twentieth century (The German Reich and the Federal Republic), Routledge, New York 1990.
Jonathan M Woodham, Twentieth century design, Oxford University Press, Oxford 1997.
Nigel Whiteley, Design for society, London, Reaktion Books, 1998.
Riferimenti essenziali web: http://www.bauhaus.de/ http://designmuseum.org/design/dieter-rams http://www.depadova.it/it/People/Ritratti/0049/00100/articolo_c.html
http://www.designboom.com/weblog/cat/8/view/7137/bauhaus-a-conceptual-model-the-exhibition.html http://gizmodo.com/5411868/dieter-rams-gallery/gallery/10
http://www.formguide.de/en/designers/overview/peter-keler/

1 commento:

Commentate tutto liberamente, senza censura. Detto questo, però, vi prego di usare moderazione nel linguaggio. Grazie.

Finalmente ritorna disponibile con la seconda ristampa "Attentato alla Fiera. Milano 1928"

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